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L’Orto di Settembre

Finalmente, possiamo rilassarci un po’….magari!

L’orto è un bellissimo passatempo, ci permette di rilassarsi stando a contatto con la natura e al tempo stesso di produrre tantissime varietà di frutta e verdura. Selezionando accuratamente le tipologie di ortaggi e seguendo pochi preziosi consigli, potrete dedicare anche solo 3-4 ore alla settimana e avere piante rigogliose da poter utilizzare in cucina.

Questo mese segna il passaggio dall’estate all’autunno ma è anche il momento giusto per organizzare l’orto e pianificare il raccolto per l’autunno, l’inverno e perfino per la prossima primavera. Ecco quali sono gli ortaggi da piantare a settembre per portare sulla tavola prodotti freschi e genuini.

Ortaggi e verdure di settembre:

Carote, ravanelli, tutte piante caratterizzate da un breve ciclo di coltura e il cui raccolto avviene prima dell’inverno:Fra le insalate da piantare nell’orto troviamo la scarola, l’indivia, la valeriana, la cicoria, il lattughino, l’insalata riccia, le bietole ed i finocchi. Altre verdure che si possono piantare a settembre sono le cime di rapa, i porri, la verza e il prezzemolo. Tutte queste verdure si possono coltivare tranquillamente anche in vaso, tenendo ovviamente in considerazione gli spazi che richiede ciascun ortaggio. Immancabile fra le verdure da piantare vi è anche il cavolo cappuccio, ricco di vitamina A, C e B, perfetto per le insalate autunnali. Le piantine di cavolo cappuccio rosso, ad esempio, crescono in 50/55 giorni e poi sono pronte da mettere in tavola.

La semina rappresenta sicuramente la decisione più importante per chi decide di iniziare a coltivare un orto fai da te, ne esistono diversi tipologie, scopriamole insieme!

Semenzaio

Il semenzaio è un ambiente protetto dove seminare e far germogliare piante e ortaggi, per poi interrarli nel terreno. Oltre a quelli disponibili in commercio, è possibile crearli da soli in casa con materiali di riciclo. I semenzai possono essere realizzati con dei vasetti dello yogurt, dei rotoli finiti di carta igienica, il cartone delle uova o delle bottiglie di plastica. Il terriccio per la semina dovrà essere costituito, in parti uguali, da torba fine e sabbia. Il composto dovrà essere lavorato con le mani, fino a quando non sarà diventato soffice e amalgamato, in modo da consentire alle radici di espandersi con maggiore facilità. Il terriccio andrà poi distribuito in strati nei contenitori e compattato leggermente con le mani. Occorre poi nebulizzare un po’ di acqua sulla superficie, in modo da creare uno strato umido su cui adagiare i semi, che verranno oi interrati. Una volta che i semi saranno germogliati, potrete irrigarli nebulizzando l’acqua, per evitare di danneggiarli. Quando saranno abbastanza forti, potrete infine interrarli.

Semina in vaso

Questo tipo di semina funziona per qualsiasi tipo di pianta, come criterio generale va però considerato che piante molto grandi richiedono vasi in proporzione, per cui spesso è meglio piantare varietà più piccole. Alcune piante sono molto esigenti, ad esempio quelle della famiglia delle cucurbitacee (zucche, zucchine, cetrioli, meloni e angurie), per cui necessitano spazio e nutrimento in abbondanza. Meglio evitare di coltivarle se il balcone è stretto e piantarle in vaso solo se si dispone di cassoni di adeguata misura. Tra gli ortaggi che riescono molto bene in vaso accontentandosi anche di contenitori piccoli sono le varie insalate, le coste e gli spinaci. In vasi più grandi è possibile piantare i piselli, le fave e i fagioli, i peperoncini, i pomodori e le melanzane. Se il balcone è esposto a nord meglio evitare ortaggi da frutto come pomodori, peperoni, peperoncini e melanzane, che sarebbero penalizzati molto dalle poche ore di sole. L’orto sul balcone ha bisogno di molta acqua. Per questo motivo bisogna essere costanti nel bagnare gli ortaggi. L’acqua alle piante va data la sera o la mattina presto, evitando in modo assoluto le ore calde. Una buona pratica è quella di lasciare decantare qualche ora l’acqua del rubinetto prima di utilizzarla, in modo che eventuali disinfettanti inseriti dall’azienda che gestisce la rete idrica, come il cloro, si volatilizzino. L’apporto di acqua deve essere costante ma mai esagerato: l’ottimo è che il terriccio resti sempre umido e mai fradicio.

Semina in sacco

Veri e propri sacchi che sono realizzato appositamente per sostituire le aiuole e i pezzetti di terreno presenti nell’orto. In commercio è possibile trovare sacchi specifici per la coltivazione di pomodori, melanzane, piante aromatiche e tantissime altre varietà di ortaggi. Per cominciare una coltivazione in sacchi vi basterà acquistarli e posizionarli  sul balcone e fertilizzare almeno per i primi cicli di raccolto. Il fertilizzante è solitamente fornito dall’azienda produttrice dei sacchi ed è possibile acquistarne anche di provenienza biologica e organica. La coltivazione in sacchi è molto semplice. Occorre posizionarli in un luogo soleggiato, prima di piantare, dovrete creare dei fori che vi serviranno sia per piantare che per il drenaggio dell’acqua, solitamente sono già indicati nel sacco stesso. Se siete amanti del fai da te in generale, potete anche decorare dei bancali e posizionarci i sacchi. Così otterrete un bancone colorato e molto curato.

Semina in campo

Se siete fortunati e avete uno spazio in giardino da poter sfruttare, potete cimentarvi nella semina in campo. L’orto in piena terra è senza dubbio la soluzione migliore per coltivare gli ortaggi. Il posto giusto per iniziare un orto non deve essere esageratamente sassoso e deve avere una buona esposizione solare. Ideale è che il suolo sia drenante, se quando piove si allaga e diventa paludoso, è meglio valutare un altro pezzo di terra. Una volta arato il pezzo di terra che ci interessa, bisognerà poi spargere del concime sul terreno, zappettare e infine spianare il tutto col rastrello. A questo punto l’orto è pronto da seminare.

Nella gestione quotidiana dell’orto servono dei piccoli accorgimenti. Occorre controllare la presenza di erbe infestanti, mantenendo sempre pulite le aiuole. Importante anche zappettare il terreno periodicamente con una leggera zappata superficiale. L’acqua ovviamente è fondamentale, non bisogna mai lasciar seccare troppo il suolo. Per un piccolo orto non serve fare un impianto di irrigazione, basterà un innaffiatoio.  Per procurarsi fertilizzante è bene fare del compostaggio domestico (pratica semplice ed ecologica!) riutilizzando così i rifiuti organici, come gli scarti da cucina.

L’Orto di Agosto

In piena stagione estiva molto ortaggi che sono stati coltivati in primavera arrivano alla fine ciclo. Ci si chiede quindi cosa piantare in quelle porzioni dell'orto che si liberano ad agosto. Per avere un orto ricco anche nel periodo invernale le semine di agosto nell'orto sono molto importanti. Vediamo perciò cosa si deve fare ad agosto.

  • La semina
  • Cosa Piantare
  • I lavori da fare

La Semina:

All’aperto si possono seminare lattuga, finocchi, cicorie, spinaci, radicchio, rucola, carote, rapanelli e tutti ortaggi che saranno poi pronti per essere consumati in autunno. Quando andiamo a seminare all’aperto in piena estate, bisogna prestare moltaattenzione alla terra non si secchi. Va bagnata frequentemente la zona dove seminata con acqua a temperatura ambiente per evitare uno shock termico alle piantine, effettuare queste operazioni la mattina oppure la sera. Nel semenzaio invece è il momento di preparare le cicorie tardive, tra cui il radicchio, ed iniziare a coltivare le cipolle invernali. Agosto è un mese che con caratteristiche climatiche di anno in anno sempre diverse e in ogni zona d'Italia ci sono delle peculiarità climatiche che si riflettono sulle caratteristiche degli orti. Nelle zone più calde del meridione è più indicato seminare in un semenzaio ombreggiato, mentre nelle zone del Nord Italia ci sono molti ortaggi che possono essere piantati ad agosto.

Cosa piantare: 

Basilico, bieta, cavoli di tutte le varietà come cavolo cappuccio, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo rapa verze, cavolfiore, asparago, carciofo, cardo, e poi ancora cime di rapa, cipolla, cetriolo, cicoria, fagiolo, finocchio, radicchio, lattuga, sedano, porro, prezzemolo e spinaci. Possiamo anche piantare, ma solo se effettuiamo i trapianti all'inizio del mese, melanzane, mais, peperone e zucchina, tenendo presente che se si aspetta troppo non avranno abbastanza tempo per riuscire a svilupparsi e a produrre frutti maturi prima dell’inverno. Ad ogni modo, quando effettuiamo i trapianti nell'orto ad agosto, è “fondamentale” salvaguardare le piantine dalla caldo estivo. Il sole e l’eccessivo caldo possono causare un'aridità che danneggia irrimediabilmente le piante giovani. Utili accorgimenti possono essere l'installazione di reti ombreggianti, che evitino che i raggi del sole vadano a insistere troppo sulle piante, ed innaffiare in maniera costante, nelle ore serali e/o la mattina presto. Raccomandiamo di utilizzare reti e teli di colore chiaro, se si utilizza un telo nero, si andranno a catturare maggiormente i raggi solari. 

I lavori da fare

Dopo aver visto cosa coltivare nell'orto, in questi mesi, il lavoro nei campi tra il sole, l'afa e le zanzare può essere davvero faticoso. Durante il nostro lavoro possono dare un po' di sollievo ortaggi e verdure particolarmente dissetanti, come pomodori, meloni ed angurie. Il caldo estivo secca il terreno e provoca un’alta traspirazione, che può essere causa di disidratazione nelle piante. Per questo motivo, i lavori da fare nell'orto ad agosto mirano a ridurre questi problemi, a partire dalle irrigazioni. In particolare i pomodori, che vanno a frutto ad inizio mese, hanno un grande bisogno d'acqua. Bisogna sempre ricordarsi di non bagnare le piante nei momenti più caldi della giornata e di non utilizzare acqua troppo fredda, che può causare uno shock termico alle piantine. Altro lavoro necessario è la pacciamatura ci aiuta a mantenere l'umidità del suolo. Oltre all'utilizzo di teli ombreggianti, una buona precauzione è anche la predisposizione di reti anti grandine, in maniera da salvaguardare le piante da possibili rovesci atmosferici.  Altri lavori da fare nell'orto ad agosto riguardano la pulitura del terreno delle aiuole, dell’orto che va sarchiato, per evitare che si formi una crosta superficiale e per eliminare le erbe infestanti. Verifichiamo poi che le piante da frutto siano ben sostenute dai tutori, in modo che sopportino il peso dei frutti che vanno a maturare in questo periodo. 

La Casa Prefabbricata, perché?

Le case prefabbricate, ormai, non rappresentano più una nicchia ma sono una realtà immobiliare con diversi prezzi e modelli, da quelle in muratura a quelle in legno, pronte a soddisfare richieste ed esigenze diverse. I costi al metro quadro possono variare in base alle caratteristiche, ma non solo. Vediamo allora quanto costa una casa prefabbricata in Italia.

Case prefabbricate, prezzi e modelli

Tra i motivi per cui, sempre più spesso, si sceglie di acquistare una casa prefabbricata c’è il costo. In media, si può risparmiare il 10-15% rispetto a un’abitazione “tradizionale”. Entrando nel dettaglio, il prezzo chiavi in mano medio di una casa prefabbricata oscilla, con buona approssimazione, tra i 1.300 e 1.500 euro al mq. Questo per quanto riguarda una casa prefabbricata in legno. Ma anche nel caso di una struttura in muratura, il costo massimo non si discosta troppo (si può partire dai 250 euro al mq per arrivare fino a 2.000 euro al mq, molto dipende dalla scelta dei materiali e anche in questo caso di parla di prezzi chiavi in mano).

Case prefabbricate, i vantaggi

Ma la scelta di una casa prefabbricata non è conveniente solo dal punto di vista del prezzo chiavi in mano, ma anche per quanto riguarda i risparmi che ne conseguono come, ad esempio, quello che riguarda l’abbattimento dei costi energetici. In una abitazione particolarmente efficiente, realizzata in ottica ecosostenibile, il risparmio sulle bollette rispetto a una casa “tradizionale” può arrivare fino all’80% negli anni. Altro aspetto da non sottovalutare, sono i tempi di costruzione di una casa prefabbricata, notevolmente inferiori rispetto a quelli delle abitazioni classiche. Per fare un esempio, per una casa prefabbricata di 150 mq possono bastare 5 mesi per completare i lavori. I tempi, ovviamente, si abbassano o si dilatano a seconda delle metrature, ma in genere si va da un minimo di 2 a un massimo di 6 mesi. Inoltre, le case prefabbricate sono molto affidabili. Con i dovuti lavori di manutenzione, può arrivare a durare fino a oltre 50 anni. Non solo, il fatto che i moduli siano costruiti all’interno dell’azienda elimina la possibilità di errori che può comportare l’edilizia tradizionale. Inoltre, nelle case prefabbricate si possono aggiungere moduli in un secondo momento.

Bonus barriere architettoniche 75 per cento: a chi spetta? Guida e novità
Il bonus per l'eliminazione delle barriere architettoniche è pari al 75 per cento nel 2023 e fino al 2025. Diversi i lavori ammessi in detrazione fiscale e il rimborso riconosciuto potrà essere recuperato in cinque quote annuali. Di seguito le istruzioni da conoscere

Come funziona l’agevolazione e per quali lavori spetta?

Il bonus del 75 per cento è una delle più recenti detrazioni sui lavori in casa, prorogato per il 2023 e fino al termine ultimo del 31 dicembre 2025. Introdotto con il fine di favorire i lavori di ristrutturazione volti ad eliminare le barriere architettoniche, può essere fruito sia per gli interventi condominiali che per quelli sulle singole unità immobiliari.

Sono diversi i lavori detraibili grazie al bonus barriere architettoniche del 75 per cento: si va dagli ascensori alla sostituzione di gradini con rampe, ma nella detrazione fiscale sono compresi anche interventi quali il rifacimento del bagnoe la sostituzione delle finestre, a patto di rispettare i requisiti richiesti.

In alternativa all’utilizzo in detrazione, resta inoltre confermata la possibilità di optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Soffermiamoci quindi su regole e requisiti per poter beneficiare della detrazione fiscale del 75 per cento per la rimozione delle barriere architettoniche.

Disciplinato dall’articolo 119-ter del decreto legge n. 34/2020, il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche del 75 per cento è riconosciuto per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2025.

Obiettivo della detrazione fiscale prorogata dalla Legge di Bilancio 2023 è favorire la rimozione e il superamento degli ostacoli che riducono l’autonomia di soggetti con disabilità ed è possibile fruirne sia per i lavori in condominio che sulle singole unità immobiliari.

I limiti di spesa, la detrazione è riconosciuta entro l’importo massimo di:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Sul fronte dei lavori ammessi in detrazione, la norma richiama ai requisiti previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236, che individua i criteri ai fini della detraibilità di lavori quali anche la sostituzione di porte, finestre e i lavori su servizi igienici e cucina.

Per quali lavori spetta?

All’interno della pagina dedicata sul portale dell’Agenzia delle Entrate sono forniti alcuni dettagli sugli interventi che danno diritto alla detrazione del 75 per cento.

Il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche si applica quindi, a titolo esemplificativo, ai lavori per:

  • la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione
  • la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, se conforme alle prescrizioni tecniche previste dalla legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

All’articolo 4 sono indicati alcuni dei lavori eseguibili beneficiando del bonus del 75 per cento. Vi rientrano ad esempio:

  • le porte: devono essere facilmente manovrabili e consentire il transito agevole anche di persone su sedie a rotelle;
  • i pavimenti, qualora siano orizzontali e complanari tra loro e, nelle parti comuni e di uso pubblico, non sdrucciolevoli;
  • gli infissi esterni, quali porte, finestre e porte-finestre, che dovranno essere facilmente utilizzabili anche da persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali;
  • i servizi igienici qualora garantiscano l’agevole manovra di sedie a rotelle per l’utilizzo dei sanitari, garantendo in particolare anche la dotazione di campanelli di emergenza;
  • le cucine, prevedendo in particolare sotto i principali apparecchi e il piano di lavoro un vano vuoto per l’accostamento di sedie a rotelle.

Bonus 75 per cento per gli ascensori: requisiti di dimensione e dei meccanismi di apertura delle porte.

Soprattutto nell’ambito dei lavori condominiali, il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche del 75 per cento è utile anche al fine di programmare lavori di installazione di ascensori.

Questi dovranno rispettare specifici requisiti dimensionali, e consentire nello specifico l’utilizzo da parte di persone con sedie a rotelle. Le porte inoltre devono essere dotate di idoneo meccanismo per l’arresto e l’inversione della chiusura in caso di ostruzione, così come dovrà essere previsto un tempo idoneo di apertura e chiusura.

In alternativa all’installazione di ascensori, è possibile prevedere anche lavori per la messa in funzione di servoscala o piattaforme elevatrici, in tal caso sarà necessario garantire un accesso agevole da parte dell’utilizzatore, così come dovranno essere predisposti sistemi anticaduta, anticesoiamento, antischiacciamento, antiurto e di apparati atti a garantire sicurezze di movimento, meccaniche, elettriche e di comando.

Bonus 75 per cento: regole specifiche sulle delibere condominiali

Per quel che riguarda i lavori condominiali, il comma 4-bis dell’articolo 119-ter del DL n 34/2020 prevede che le deliberazioni in sede di assemblea dovranno raggiungere la maggioranza dei partecipanti alla stessa, e gli stessi dovranno rappresentare almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio. Si evidenzia inoltre che nel calcolo delle spese detraibili, secondo i limiti sopra esposti, potranno essere incluse anche quelle relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

Bonus 75 per cento: cessione del crediti o sconto in fattura

A differenza di quanto previsto per la generalità dei bonus edilizi, per i lavori volti alla rimozione delle barriere architettoniche è ancora possibile optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Per la generalità dei bonus edilizi, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge n. 11/2023, le due opzioni restano in vita solo se alla data del 17 febbraio 2023 risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo per l’esecuzione dei lavori, quando necessario, o che gli stessi siano già stati avviati. Fanno eccezione le spese rientranti nel bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, per le quali resta possibile avvalersi della possibilità di applicare lo sconto in fattura ovvero la cessione del credito ad altri soggetti. Nello specifico, è con il comma 1-bis, articolo 2 del Decreto Legge n. 11/2023che è stata confermata la possibilità di optare per le due modalità alternative di fruizione del bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche. In tutti gli altri casi l’unica via per il recupero del bonus fiscale è l’indicazione in dichiarazione dei redditi a la fruizione mediante detrazione, da recuperare in cinque quote annuali di pari importo.

L’Orto di Luglio.

Con l’arrivo del caldo estivo, è il momento perfetto per continuare a seminare e godere dei frutti del vostro lavoro. In questa fase dell’anno, ci sono diverse colture che possono essere seminate per garantire un raccolto abbondante. Sia che siate orticoltori esperti o principianti appassionati, questa guida vi fornirà utili consigli su cosa seminare nel vostro orto a luglio. Dalle verdure a foglia verde alle erbe aromatiche, dalle zucchine ai pomodori, ecco come piantare le colture ideali per questa stagione e le pratiche che vi permetteranno di ottenere risultati soddisfacenti. Per quanto riguarda l’acqua, sarà necessario innaffiare l’orto e le piante in vaso una volta al giorno, preferibilmente la sera. Curate in modo particolare le piantine appena trapiantate, che necessitano di annaffiature giornaliere e di essere poste al riparo dai raggi del sole troppo forti e diretti.

Cosa seminare a luglio

Nel mese di luglio potrete iniziare la semina di ortaggi autunnali come il radicchio, i porri, i finocchi, i cavoli ed il cavolo cappuccio. Potrete inoltre occuparvi della semina dei piselli tardivi, dei ravanelli, delle biete e delle zucchine. La germinazione dei semi è favorita dalle temperature elevate. Piselli, fagioli, fagiolini, ravanelli, carote, lattuga e lattughino da taglio possono essere seminati direttamente in piena terra, nell’orto, senza passare dal semenzaio.

Cosa seminare a Luglio:

  • Carote
  • Cavolfiori
  • Cavoli
  • Cavolo cappuccio
  • Cicoria
  • Fagioli
  • Fagiolini
  • Finocchi
  • Indivia
  • Lattuga
  • Lattughino da taglio
  • Piselli
  • Porro
  • Prezzemolo
  • Rapa
  • Radicchio
  • Ravanelli
  • Rucola
  • Scarola
  • Zucchine

Consigli per la semina ed il trapianto

A luglio seminate in semenzaio all’aperto: cicoria, indivia lattuga, porro, radicchio, scarola. Seminate in piena terra: finocchi, biete, ravanelli, fagioli, fagiolini, zucchine, cavolo, cavolo cappuccio, prezzemolo. Trapiantate dal semenzaio all’orto: sedano e porri. Per realizzare i semenzai potete utilizzare materiali di recupero, come barattoli dello yogurt o altri contenitori simili di cui poter forare il fondo.

Cosa raccogliere nell’orto il mese di Luglio?

Il mese di luglio è tra più ricchi dell’anno per il raccolto. Si potranno gustare numerosi ortaggi estivi. Tra le erbe aromatiche e officinali sarà inoltre possibile raccogliere: basilico, salvia, erba cipollina, prezzemolo, rosmarino, origano, menta, timo, senape, melissa, lavanda e cumino. Chi possiede un frutteto raccoglierà: albicocche, fragole, pesche, lamponi, limoni, uva spina, mirtilli, more, ribes, susine, mele.

Raccoglieremo:

  • Basilico
  • Biete
  • Carote
  • Cavolo cappuccio
  • Cetrioli
  • Cipolle
  • Fagioli
  • Fagiolini
  • Fragole (nelle regioni più fredde come il trentino)
  • Indivia
  • Lattuga
  • Melanzane
  • Melone
  • Origano
  • Peperoni
  • Piselli
  • Pomodori
  • Prezzemolo
  • Ravanelli
  • Rosmarino
  • Rucola
  • Salvia
  • Zucchine

Orto sul balcone di luglio

Nel mese di luglio potrete occuparvi di seminare in vaso rucola, lattuga, carote, ravanelli, prezzemolo e zucchine. Potrete trapiantare dal semenzaio al vaso o in un vaso più grande le piantine di pomodori, peperoni, cetrioli, basilico, salvia, rosmarino, melanzane, peperoncini. Innaffiate le piante in vaso con uno spruzzino la mattina e la sera ed eliminate i ristagni nei sottovasi. È preferibile eseguire di sera il raccolto di ortaggi ed erbe aromatiche, oltre che potature ed eliminazione delle foglie secche. Se il caldo è eccessivo, spostate le piantine più delicate nella zona più ombreggiata del balcone.

Come rendere più fresco un terrazzo d’estate

Cominciamo, intanto, da come rendere più fresco un terrazzo d'estate.
Se possediamo una casa con tetto lastricato è da considere l'idea di usufruire del Superbonus per i lavori d'isolamento del tetto. Ma se non è possibile farlo ci sono tante soluzioni economiche che potranno aiutarci ad affrontare meglio le giornate e le notti più roventi.

Senza richiedere l'intervento di ditte esperte se la copertura di casa è un terrazzo o un tetto bitumato che attira i raggi del sole una soluzione utile è il fai da te: passare una vernice bianca riflettente sulla guaina che ricopre la parte esposta al sole. Una volta fatto il lavoro possiamo anche prendere in considerazione l'idea di coprire con mattonelle da esterno con l'aiuto di supporti di plastica angolari o da rialzo oppure con pavimentazione in legno da esterno. Solo con questi interventi si possono abbassare i gradi percepiti in casa anche di 8°C.

Se il terrazzo è una veranda

Ci sono tante possibili soluzioni da attuare. Intanto, le tende da sole sono la prima cosa da installare. Queste possono essere di tanti tipi in base a esigenze e possibilità:

  • Tende ad attico
  • Tende a braccio normale o motorizzate
  • Tende a caduta
  • Tende a vela
  • Gazebo in alluminio con tenda
  • Tende a pergolato

In tutti i casi, nella scelta della tenda che serve da schermo e ci permette di abbassare la temperatura in casa grazie alla sua ombra, è fondamentale la trama del tessuto che deve essere robusto e il colore neutro, bianco o panna.

Le piante aiutano per fare più fresco

Mettere delle piante negli spazi all'aperto oltre che motivo di decoro è utile anche per rendere più fresco un terrazzo, d'estate si ha più voglia di passare le serate sotto le stelle e le piante oltre a creare privacy creano frescura. Ovvio che bisogna utilizzare le piante più resistenti in base all'esposizione solare della casa. Tra queste le culture vegetali che più rinfrescano un ambiente esterno sono:

  • Ibisco
  • Alloro
  • Oleandro
  • Edera
  • Aloe vera
  • Dracena
  • Palma
  • Felce
  • Arancio del Messico

Acqua per abbassare le temperature

Una soluzione ottimale è anche l'uso di nebulizzatori da collocare in terrazzo con dei costi abbastanza sostenuti. Si tratta di un impianto che rilascia costanti goccioline minuscole di acqua grazie a dei sensori, il tutto è in grado di assorbire il calore e raffreddare la temperatura anche di 10°C.

Eliminare un nido di Vespe

Arriva la bella stagione, il caldo… e gli insetti! Di sicuro, almeno una volta nella vita, vi siete chiesti come rimuovere un nido di vespe. In questo periodo, infatti, si trascorre molto tempo all’aria aperta, magari sul terrazzo di casa, e ci si può imbattere in un alveare e non sapere cosa fare. In effetti, potreste non fare nulla, perché le vespe non attaccano l’uomo a meno che non si sentano minacciate. Ma correre il rischio è pericoloso, perché una puntura di vespa può rilasciare una dose di veleno capace di provocare una forte reazione allergica. Quindi, tenerle lontane, prevenire la formazione dei nidi di vespe è cosa buona e giusta. Vediamo come fare.

Consigli per eliminare un nido di vespe

Di solito le vespe formano il loro nido nelle zone agricole, ma possono crearlo anche all’esterno di un’abitazione, sul balcone, attorno alla finestra e in qualsiasi punto possa esserci un appiglio, come le travi in legno di un pergolato o un gazebo. 

Di norma non è consigliabile fare da soli, perché rimuovere un vespaio potrebbe scatenare l’ira dei suoi abitanti che ci attaccherebbero. Con la dovuta calma, però, è possibile trovare una soluzione. Il metodo migliore è quello di allontanare le vespe dal nido, così da poterlo rimuovere in tutta sicurezza. Come fare? Il fumo le allontana, così come una soluzione di zucchero e aceto o un classico insetticida. Quando le vespe si saranno allontanate o saranno stordite, potrete rimuovere il nido con una scopa. In seguito conviene bruciarlo, così da non lasciare traccia, perché le vespe potrebbero volerci tornare.  Se non ve la sentite di rischiare, potete rivolgervi a dei professionisti e a ditte di disinfestazione…

Come pulire i filtri del Condizionatore?

La pulizia dei filtri del condizionatore è importante per prevenire la diffusione di polveri o allergeni nell'aria. Durante i mesi invernali, infatti si accumula una quantità di polvere e germi all'interno dei filtri, che possono essere rimessi in circolazione quando si accende il condizionatore senza aver effettuato alcuna pulizia dei filtri.

Differenza tra Sanificazione e Pulizia dei Filtri

Innanzitutto sanificare il condizionatore rientra negli obblighi imposti dalla legge e relativi alla manutenzione degli impianti sia invernali che estivi. La sanificazione infatti consiste nell'eliminazione di batteriagenti contaminanti tramite l'utilizzo di prodotti chimici igienizzanti, che riequilibrano la flora batterica all'interno degli ambienti interessati. La sanificazione deve essere preceduta dalla pulizia, che consente di eliminare lo sporco visibile (polvere, grasso, materiale organico, ecc.) tramite un lavoro manuale, eventualmente con acqua o detergenti. La pulizia dei filtri, soprattutto quando facilmente accessibili, può essere effettuata da chiunque, viceversa la sanificazione ha un costo che può variare a seconda del tipo di condizionatore (split o multisplit): può andare da un minimo di 80€ ad un massimo di 150€.

Pulire il Condizionatore riduce i consumi?

L'efficienza energetica di un elettrodomestico è proporzionale alla sua manutenzione. Lasciare il climatizzatore in disuso per tutta la stagione invernale, per poi riaccenderlo in estate senza rimuovere la polvere o peggio i residui dell'unità esterna (foglie, funghi o altro) può compromettere il suo funzionamento oltre che arrecare disturbi alle vie respiratorie, febbre e mal di gola. Affinché la sua efficienza resti invariata nel tempo e il costo d'acquisto si ammortizzi nel più breve tempo possibile, dovrai assicurarti di pulirlo periodicamente in modo tale da ridurre i consumi energetici e di conseguenza la bolletta della luce.

Pulizia dei Filtri: come procedere?

Pulire i filtri non è difficile: le operazioni basilari di pulizia possono infatti essere effettuate direttamente dal proprietario dell'apparecchio. Tutti i condizionatori vengono dotati di apposite istruzioni ed è lì che potrai leggere come pulire il climatizzatore. Innanzitutto dovrai individuare l'apposito vano dietro cui sono installati i filtri: in genere è situato al di sopra della griglia dell'aria. Per aprire il vano basterà sganciare i ganci o svitare le viti, dipendendo del tipo di condizionatore (Daikin, Samsung, Panasonic, Fujitu, Splendid ecc).

I filtri non sono tutti uguali, ne esistono di diversi materiali ed è importante riconoscere il materiale di cui è composto il filtro per poterlo opportunamente pulire. Niente panico: leggi le istruzioni del condizionatore per scoprire di quale materiale è fatto il filtro del tuo climatizzatore.

  • I filtri a maglia di fili in materiale plastico possono essere puliti con un semplice getto d'acqua e rimontati una volta asciutti. Per asciugarsi possono essere lasciati semplicemente all'aria aperta;
  • I filtri realizzati con materiale deperibile è bene pulirli utilizzando un getto d'aria. In questo caso potrai utilizzare un semplice aspirapolvere, meglio se con l'apposito accessorio dedicato alle piccole superfici;
  • I filtri elettrostatici passivi o a carboni attivi (anche detti esauribili) vanno invece sostituiti con filtri nuovi, motivo per cui è consigliabile contattare un tecnico di fiducia o un personale qualificato;
  • I filtri che contengono zeoliti o biossido di titanio fotocatalitico possono essere puliti attraverso un semplice lavaggio, ma bisognerà esporli al sole in modo che i raggi UV rigenerino le componenti prima di poterli reinstallare di nuovo.
Come riaccendere il Condizionatore dopo la Pulizia?

Dopo aver pulito e rimontato i filtri, riaccendi il condizionatore in modalità ventilazione ed attendi qualche minuto prima di accendere il condizionatore in modalità fredda. Lascia passare una quindicina di minuti e controlla se il sistema di climatizzazione funziona correttamente. Nel caso notassi rumori o odori strani e inusuali, spegni il condizionatore e verifica che il filtro sia stato correttamente rimontato o che non siano rimasti dei residui di sporco. Se la situazione persiste, sarà conveniente chiamare un tecnico specializzato per la verifica dell'impianto.

Quando va pulito il Condizionatore?

È buona norma pulire il condizionatore tra Aprile Maggio, cioè prima del suo utilizzo dopo che è stato tenuto spento per molto tempo. Ma in realtà la pulizia del filtro del condizionatore andrebbe fatta ogni due settimane o, laddove presente, quando si accende la spia led sul display dell'unità interna.
In generale l'accumulo di polvere dipende dall'ambiente esterno in cui è installato il condizionatore, ciò vuol dire che se l'ambiente è molto polveroso e umido sarà buona norma pulirlo anche una volta a settimana. L'ambiente umido del condizionatore può infatti provocare la nascita di batteri, soprattutto negli apparecchi di climatizzazione molto grandi dove c'è una maggiore quantità di acqua stagnante rispetto ai piccoli condizionatori domestici. Questo spiega anche il motivo per il quale l'obbligo di sanificazione del condizionatore riguarda esclusivamente gli impianti di climatizzazione sul posto di lavoro. Per i condizionatori domestici resta l'obbligo di manutenzione per gli impianti con potenza superiore a 12kW.

Come Pulire l'Unità Esterna del Condizionatore?

L'unità esterna del condizionatore contiene il sistema di compressione. Se il tuo condizionatore è senza unità esterna non possiede questa parte, che di solito si trova al di fuori degli ambienti domestici. Al contrario, ricorda che è importante pulire anche l'apparato esterno almeno ogni 6 mesi avvalendosi di un compressore ad aria o dell'acqua. La pulizia del compressore è importante per aumentare l'efficienza energetica del tuo climatizzatore e garantire il suo corretto funzionamento nel corso del tempo, scongiurando costose riparazioni. Se non hai a disposizione un compressore ad aria, per la pulizia del motore esterno puoi utilizzare una normale scopa per le pulizie domestiche. Una volta spazzolata via la polvere e i residui di foglie, che solitamente si accumulano nell'unità esterna, puoi utilizzare un panno umido per la sanificazione. Un normale sgrassatore andrà più che bene per eliminare la tipologia di sporco depositatasi nell'unità esterna.

Kit Pulizia: bombolette spray e altri prodotti

Se hai trascurato per anni la pulizia del tuo condizionatore, molto probabilmente sarà necessaria una sanificazione molto più complicata. A tale scopo entrano in gioco prodotti specifici per la pulizia del tuo climatizzatore. Ne esistono molti in commercio e puoi trovarli sia nei punti vendita fisici che sulle più famose piattaforme online. Gli spray sono essenzialmente di due tipi:

  1. i classici disinfettanti che contengono i principi attivi per la distruzione dei microrganismi, i cosiddetti biocidi. Tali prodotti necessitano dell'autorizzazione del Ministero della Salute per poter essere immessi nel mercato italiano; motivo per cui devono per legge riportare in etichetta la dicitura Presidio Medico-Chirurgico e Registrazione del Ministero della salute n. ...
  2. Kit pulizia appositamente dedicati al condizionatore. Si tratta di schiume spray non contenenti disinfettante, ma solo alcol, solventi e profumi per ambiente.

Le schiume appartenenti alla seconda categoria possono essere spruzzate direttamente sul condizionatore dopo aver smontato la parte anteriore dello split al fine di distribuire omogeneamente il prodotto. Una volta cosparsa la schiuma bisognerà attendere all'incirca 10 o 15 minuti, il tempo necessario affinché la sostanza schiumogena non sia svanita del tutto.

Lavori da fare e le semine dell’orto di giugno.
Cosa seminare in vaso

Durante il mese di giugno potete piantare in vaso basilico, cavolino di bruxelles, finocchiolattuga a cappuccio, porro, radicchio e sedano. Le piantine di lattuga a cappuccio vanno trapiantate nell’orto non appena sono abbastanza forti.

Cosa seminare nell’orto

Ad inizio giugno piantate nel vostro orto le varietà tardive di carota, cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo nero e cavolo verza.

Nell’orto di giugno potete piantare agretto, barbabietola, basilico, bietola da coste e da taglio, cardo, carota, cavolo cappuccio (varietà autunnale-precoce e autunno-invernale tardivo), cavolfiore, daikon, finocchio, indivia riccia, lattuga da taglio (varietà a cappuccio estiva e romana), fagioli, fagiolini, porro, prezzemolo, radicchio di Chioggia, scarola, sedano e zucchino.

Cosa trapiantare nell’orto di giugno

Procedete con il trapianto nell’orto di basilico, bietola da orto, cardo, cavolo cappuccio estivo-autunnale, indivia riccia, lattuga, scarola, sedano, fagiolo, fagiolino, pomodoro tardivo, zucchina, porro, scarola e sedano.

Lavori nell’orto di giugno

Rincalzare le patate, mettere i tutori a pomodori, piselli e fagiolini rampicanti. Tagliate le femminelle dei pomodori, interrate la senape ed altri eventuali sovesci.

Lavori nel frutteto

Rinnovare la pacciamatura sotto alberi e arbusti da frutto. Eseguire la potatura verde sulle drupacee (ciliegio, pesco, susino, albicocco, ecc.) e sulla vite (cimatura germogli e diradamento dei grappoli).

Il raccolto dell’orto di giugno

Giugno vi ripagherà degli sforzi fatti nei mesi precedenti. Potete iniziare la raccolta di aglio fresco, basilico, barbabietola, bietola, carota, cavolo cappuccio, ceci, cipolla, daikon, fagiolini nani, indivia riccia, lattuga da taglio, melone, patate, pisello, prezzemolo, rucola, sedano e zucchino.

Rimedi naturali per allontanare le zanzare da casa e giardino

Ci sono odori, piante e altri rimedi al 100% naturali non graditi dalle zanzare e che le tengono a distanza. Ecco quali sono:

Arriva l'estate e, purtroppo, anche le zanzare. Se le disinfestazioni sono fondamentali, così come l'installazione di zanzariere, per allontanare questi fastidiosi insetti, ci sono anche alcuni rimedi naturali che aiutano davvero ad allontanarle. Dalle piante, ad alcuni ortaggi e verdure, fino a diversi oli essenziali, ecco dei trucchi davvero efficaci anti-zanzare:

L'odore del caffè

Le zanzare detestano chicchi e polvere di caffè. Provate a bruciarla e questi seccanti insetti non si avvicineranno di certo. Un buon metodo allontana-zanzare può essere anche quello di piantare i fondi del caffè in giardino o nei vasi in balcone. 

Limone e aceto

Le zanzare non amano il profumo del limone, tantomeno quello dell'aceto. Il loro odore intenso è uno scaccia insetti infallibile. Provate a tagliare qualche fettina di limone, bagnatela con aceto e posizionatela nei vasi o sui davanzali. In alternativa create una miscela a base di questi due ingredienti e spruzzatela su piante e davanzali. Le zanzare si sposteranno dal vicino.

Aglio e cipolla

Aglio e cipolla: ecco altri due alleati infallibili anti-zanzare. Il loro odore, poco gradito anche da alcune persone, è un ottimo repellente per le zanzare. Provate a piantare qualche spicchio d'aglio nelle piante o tagliate e tritate della cipolla e ponetelo nei vasi. Terranno a debita distanza le zanzare.

Oli essenziali anti-zanzare

Provate a posizionare in casa e fuori degli oli essenziali. Ci sono alcune fragranze del tutto naturali sgradite alle zanzare, come lavanda, limone, citronella, menta, geranio, limone, tea-tree oil o olio di Neem. Ne bastano davvero poche gocce, nelle piante o vicino alle finestre. Possono essere anche spalmati sulla pelle, come unguenti naturali antizanzare.

Piante anti-zanzare

Ottimo rimedio per allontanare questi fastidiosi insetti in estate, anche quello di piantare delle piante e dei fiori sgraditi alle zanzare. Dal basilico alla citronella, dal geranio alla verbena, non è una cattiva idea quella di organizzare balcone e giardino proprio con l'obiettivo di far scappare le zanzare. Ci sono alcuni fiori e piante, infatti, il cui odore infastidisce gli insetti (zanzare comprese) allontanandoli in maniera del tutto naturale. Dalla più nota citronella, fino al geranio, vediamo nel dettaglio quali sono le piante da acquistare in questo periodo dell'anno:

Citronella

Iniziamo da un odore che diventa molto familiare in estate: quello della citronella. Acquistiamo spray, cerotti, creme a base di questa pianta perché è risaputo che il suo profumo infastidisce le zanzare. Ma forse non tutti sanno che la citronella la si può anche piantare sul balcone o in giardino. Si tratta di una pianta erbacea appartenente alle Graminacee, facile da coltivare e con delle belle foglie verdi che formano lunghi fili d'erba profumatissimi.

Lavanda

Anche la lavanda è una pianta poco amata dalle zanzare. Il suo profumo intenso è sgradito agli insetti. Si tratta di una pianta ornamentale molto bella da tenere in vaso o da piantare nel terreno e che non richiede grande cura.

Erba Gatta

Appartenente alla famiglia delle Labiate, è una pianta erbacea che richiede poche cure. Il suo odore, simile a quello della menta, è sgradito agli insetti, zanzare comprese.

Calendula

Una pianta appartenente alla famiglia delle Composite, con fiori colorati molto belli. Si adatta a qualsiasi terreno, ama il sole e sprigiona un odore intenso che poco piace a zanzare, vespe, api e altri insetti.

Gerani

I Gerani sono fiori molto diffusi, decorativi, disponibili in tanti colori e specie. Questa pianta erbacea ha un potere repellente. Ottima idea quella di adornarci davanzali e terrazzi in estate.

Verbena odorosa

La verbena odorosa, pianta delicata, dai piccoli fiori bianco-violacei, emana profumo di limone che gli insetti non amano affatto.

Sono consigliate per allontanare le zanzare da casa anche le seguenti piante:

  • Monarda citriodora
  • Crisantema
  • Lantana camara
  • Tagètes
  • Incenso
  • Eucalipto
  • Basilico
  • Rosmarino
  • Menta
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