Come scegliere il materasso

Scegliere un materasso non deve essere affidato al caso: riposare bene è infatti fondamentale per mantenere un buono stato di salute psicofisica, pertanto è fondamentale dormire su letti, materassi e cuscini comodi sì, ma anche in grado di mantenere a lungo la propria forma e il supporto dato al nostro corpo.

Capire con esattezza quale sia il tipo di materasso più adatto a sé è importante anche per stabilire un budget da dedicare all’acquisto: come vedremo, il prezzo di un materasso cambia di molto a seconda del tipo di modello, dei materiali utilizzati e della qualità generale del prodotto. Vediamo quindi, in questa guida all’acquisto, quali sono le caratteristiche di un materasso che dovremmo valutare ai fini dell’acquisto, così che ognuno possa capire quale materasso scegliere per dormire bene.

1. Composizione

Per composizione intendiamo l’imbottitura o lastra del materasso, da esso dipendono praticamente tutte le caratteristiche del materasso: qualità, prezzo, durezza, comodità e altre che vedremo nel dettaglio. Un materasso può essere realizzato con diversi materiali, non è raro trovare in commercio materassi “ibridi“, in cui la composizione comprende materiali diversi. Vediamo qui di seguito tutte le tipologie di materasso che si possono trovare in commercio.

Materasso a molle

E’ la tipologia più diffusa sul mercato italiano e consiste in una struttura interna fatta, appunto, di molle che rendono il materasso solido, ma elastico. E’ adatta alla maggior parte dei consumatori visto che ha una portanza media o medio-alta in base al modello. Si possono distinguere i materassi a molle tradizionali da quelli a molle insacchettate, dove le molle sono indipendenti tra loro, isolate ognuna in un proprio sacchetto, riducendo il rischio di incastri accidentali tra le molle con conseguenti affossamenti. I materassi a molle insacchettate, inoltre, risultano più ergonomici e sono considerati come l’evoluzione più moderna dei tradizionali a molle. Il numero di molle cambia a seconda dei modelli: più è elevato, più elastico e confortevole risulta il materasso. Entrambe le tipologie (a molle insacchettate e tradizionale) garantiscono una buona traspirabilità a prescindere dall’imbottitura utilizzata, pertanto questi materassi sono adatti anche alle zone dove le stagioni estive siano molto calde.

Materasso in lattice

Il lattice (o latex) è un materiale molto pregiato nella fabbricazione dei materassi. Quello naturale è ricavato dalla pianta del caucciù, ma esiste anche il lattice sintetico, infatti in commercio si trovano molti materassi con composizione mista di lattice artificiale e naturale (il lattice naturale è infatti molto costoso). Le principali particolarità di questo materiale sono l’elevata traspirabilità e rigidezza, in grado di fornire un supporto molto buono alla spina dorsale, allo stesso tempo flessibile ed elastico.
Come detto, la percentuale di lattice naturale presente nel materasso può essere del 100% (in questo caso la lastra è alta almeno 10 cm e il materasso è parecchio pesante) oppure mista con lattice artificiale. Il miglior materasso in lattice è sempre quello in lattice naturale.
Il materasso in lattice può adattarsi benissimo a qualsiasi tipo di persona, ma è consigliato in particolare a chi voglia un materasso a portanza medio-alta o alta.

Materasso in memory foam

Costituisce un’importante innovazione nel mondo dei materassi. In generale, il vantaggio principale è l’indeformabilità che li caratterizza, unita ad una straordinaria flessibilità che rende possibile una distribuzione della pressione del corpo in maniera uniforme e molto confortevole. Uno svantaggio è invece la minore traspirabilità rispetto ad altri tipi di composizione: anche il miglior materasso memory tende a trattenere il calore (il che però rende questi materassi adatti a chi soffra il freddo o ai climi rigidi). Sono tendenzialmente economici, comodi e abbastanza duraturi, motivo per cui sono diventati in breve tempo molto popolari.

Materasso in waterfoam

Chi sta cercando un materasso avrà più volte sicuramente incontrato anche un’altra dicitura, ovvero “waterfoam“. Ma un materasso in waterfoam di che cosa si compone? Questo tipo di schiuma altro non è che poliuretano espanso in acqua: questo materiale è particolarmente versatile perché, a seconda della miscelazione, permette di ottenere lastre dalla rigidità maggiore o minore. Un materasso in waterfoam può dunque avere qualunque grado di durezza. Questo materiale è inoltre molto economico (più della memory foam) e molto traspirante per la grande quantità di alveoli presenti nella schiuma.

Materasso combinato

Questo genere di materasso è parecchio diffuso ed ha una composizione in vari strati di materiali diversi. Ad esempio, è possibile acquistare un materasso costituito da una lastra in memory foam su cui è incollato uno strato di lattice, in modo da approfittare dei vantaggi di entrambi ad un prezzo inferiore ad un materasso in lattice naturale. Oppure, esistono materassi a molle insacchettate sui quali è applicato uno strato in memory foam, così da ottenere un materasso flessibile, traspirante e dalla lunga durata.

Quello che deve risultare chiaro dopo questa carrellata è che non è possibile dire in termini assoluti quale sia il materasso migliore: quello ideale per voi dipende dalle vostre caratteristiche fisiche (altezza e peso), dal vostro stato di salute e anche dalle eventuali allergie di cui soffrite.

2. Rivestimento

Il rivestimento è un fattore da non sottovalutare poiché influenza non solo la qualità del materasso stesso ma anche il suo comfort, la freschezza e l’utilizzo pratico. Un materasso può essere rivestito in diversi materiali o in un tessuto misto di fibre di diversa origine: poliestere, cotone, fibra di bambù e Tencel o Lyocell. Vediamo in breve vantaggi e svantaggi di ognuna di queste fibre.

Poliestere

Data la sua economicità è il materiale più utilizzato nella realizzazione dei rivestimenti per materassi. E’ una fibra interamente sintetica che, per sua natura, non costituisce un ambiente particolarmente favorevole alla proliferazione di muffe. Di contro, però, i tessuti sintetici sono meno traspiranti rispetto a quelli in fibra naturale, pertanto, se non trattati, possono risultare molto appetibili agli acari della polvere. Un materasso rivestito in poliestere tende a dissipare in maniera meno efficiente il calore corporeo, pertanto i produttori che scelgono di adottare questo materiale provano talvolta ad aumentarne la traspirabilità inserendo una maglia di “ventilazione” lungo tutto il perimetro del rivestimento.

Cotone

Il cotone è una delle fibre naturali più popolari ed economiche. Rispetto al poliestere ha l’indubbio vantaggio di essere notevolmente più traspirante, rimanendo dunque fresco a contatto con il corpo. Gli svantaggi sono invece il costo maggiore e una maggiore vulnerabilità alle muffe, un aspetto di particolare rilievo per chi è particolarmente soggetto a infezioni polmonari.

Bambù

Negli ultimi anni ha fatto la sua comparsa anche la fibra di bambù: si tratta di un materiale relativamente economico che unisce i vantaggi offerti dal cotone (traspirabilità) a quelli del poliestere (maggiore igiene). Questo si deve alle naturali proprietà antibatteriche proprie della pianta di bambù: i tessuti realizzati in questa fibra sono più resistenti alla formazione di muffe e in generale mantengono un maggiore livello di igiene rispetto al cotone.

Tencel o Lyocell

Anche questa fibra di recente introduzione è di derivazione naturale, infatti è ricavata dalla cellulosa principalmente di eucalipto, betulla e quercia. Il tessuto assomiglia al tatto alla viscosa e risulta, come le altre fibre naturali, molto traspirante. Ha in più un’elevata capacità di assorbenza, pertanto non costituisce terreno fertile per gli acari, che apprezzano gli ambienti umidi. Come il bambù, questo tessuto ha naturali proprietà antibatteriche. Due dettagli graditi ai più attenti all’ambiente: il Tencel è completamente biodegradabile e si avvale di un processo produttivo a basso impatto ambientale.

Certificazione Oeko-Tex

Nella lavorazione tessile è possibile che vengano utilizzate sostanze potenzialmente tossiche per l’organismo umano. Anche se la maggioranza di queste sostanze viene eliminata prima della commercializzazione, solo i tessuti che hanno la certificazione Oeko-Tex Standard 100 garantiscono la totale assenza di sostanze pericolose nel prodotto finito.

Raccomandiamo un materasso con rivestimento certificato Oeko-Tex in particolare a chi soffre di allergie e sfoghi cutanei e a chi sta acquistando un materasso per i propri figli o su cui debbano riposare occasionalmente anche i bimbi più piccoli.

Altre caratteristiche

Oltre a considerare il materiale in cui la fodera è realizzata, considerate almeno altre due caratteristiche: se sia sfoderabile e se e quante maniglie sono presenti ai lati per trasportare, ruotare e girare il materasso (talvolta ce ne solo solo due, più spesso quattro, due per lato).

3. Misure

Le misure standard variano leggermente da Paese a Paese dell’Unione: ecco le dimensioni standard dei materassi in Italia.

  • Singolo: questo è il materasso adatto ad una persona e ha delle misure di 80/90 cm di larghezza per 190/200 cm di lunghezza. Questo materasso è anche detto “a una piazza”;
  • Matrimoniale: noto anche come materasso a due piazze, è pensato per accogliere due persone, con una larghezza di 160/170 cm e una lunghezza di 190/200 cm;
  • Una piazza e mezza: per stare un po’ più comodi quando si è da soli (o stretti in due!), questo materasso è un po’ più grande di uno singolo e prevede 120 cm di larghezza e circa 190/200 di lunghezza;
  • Alla francese: è un formato “speciale” che prevede 140 cm di larghezza e sempre 190/200 di lunghezza; è una variante meno diffusa;
  • Materassi su misura: per chi avesse particolari esigenze è anche possibile farsi produrre un materasso con le dimensioni desiderate, ovviamente con un sovrapprezzo rispetto alle misure standard.

In generale è importante considerare che le dimensioni devono adattarsi perfettamente alla rete, senza essere né più piccole, né più grandi.

Altezza

L’altezza del materasso è un parametro importante da considerare: se il materasso è troppo sottile, infatti, non può avere una struttura adeguata a garantire un sonno confortevole. In genere i materassi con un’altezza compresa tra i 23 e i 30 cm sono i migliori. In base al peso di chi ci deve dormire e alla composizione del materasso stesso, bisogna assicurarsi che l’altezza sia adeguata e che consenta di sorreggere correttamente il corpo senza deformarsi con l’usura. In linea generale, se un materasso molto alto non crea particolari problemi o disagi nell’utilizzo, uno troppo sottile può invece risultare scomodo e poco salutare, causando più facilmente dolori muscolari, cervicali e articolari (soprattutto se è il materasso su cui si dorme quotidianamente).

4. Ergonomia e durezza

Il fattore ergonomia e durezza si riferisce alla consistenza di un materasso, ovvero a quanto morbido o rigido esso sia. Da questo dipendono la postura che si assume mentre si dorme e dunque la qualità stessa del riposo. Quando si dorme, infatti, la muscolatura si rilassa e non è in grado di sorreggere la spina dorsale, che infatti si rilassa anch’essa, curvandosi. Il giusto materasso deve quindi sostenere il corpo nella sua interezza con il dovuto grado di rigidità: un materasso eccessivamente duro può “comprimere” troppo i tessuti e non accompagnare adeguatamente la curva della colonna vertebrale mentre, al contrario, una consistenza troppo morbida in cui si “affonda” può provocare problemi posturali e muscolari. L’ergonomia e la durezza dipendono da molti elementi, quali la composizione, i materiali utilizzati ed altri accorgimenti strutturali che rendono un modello più duro o più morbido. Non esiste una regola generale per decretare quale grado di durezza sia il migliore, perché questo dipende dalla struttura fisica di chi ci deve dormire (intesa come misure del corpo, ma anche come presenza di particolari patologie ossee o muscolari) e dalla rete associata al materasso. Di seguito spieghiamo i vari aspetti che contribuiscono a determinare il grado di durezza di un materasso.

Portanza

Con il termine portanza ci si riferisce al grado di resistenza che il materasso oppone ad un carico, vale a dire quanto il materasso “cede” sotto il peso del corpo che vi si adagia o quanto, al contrario, lo sostenga. Ricordiamo che anche la rete contribuisce al risultato finale. Un buon materasso, se associato alla rete sbagliata, perde buona parte delle sue proprietà positive: per questo, più è morbido il materasso, più rigida deve essere la rete abbinata e viceversa.

In base al grado di portanza, i materassi vengono classificati in;

  • Materasso rigido, portanza alta, classe H3: persone oltre gli 80 kg. Questo grado di portanza diventa obbligatorio quando si superano i 100 kg di peso;
  • Materasso semirigido, portanza media, classe H2: persone tra i 60 e gli 80 kg o con leggeri problemi articolari, cervicali o muscolari;
  • Materasso morbido, portanza bassa, classe H1: persone fino a 60 kg o senza problemi muscolo-scheletrici.
Zone differenziate

I materassi a zone differenziate prevedono diversi gradi di rigidità in base alla zona del corpo: a seconda del peso della parte del corpo, il materasso offre un diverso grado di supporto, così da garantire un sostegno corretto alla colonna vertebrale. Il numero di zone può variare: normalmente ve ne sono 7, ma si può salire anche a 9 o 11.  Quante più zone ci sono, tanto più sofisticato e preciso è il supporto offerto dal materasso (comportando ovviamente anche un prezzo finale più elevato). Questo materasso è particolarmente indicato per chi ha problemi muscolari, cervicali o dolori alla schiena, infatti i materassi ortopedici (dispositivi medici di classe I) hanno tutti zone di portanza differenziate.

Le domande più frequenti sul materasso

Quanto costa un materasso?

Il prezzo di un materasso può variare da circa 100 a migliaia di Euro, un materasso costoso ha una composizione sofisticata, longeva e adatta a prevenire e migliorare tanti dolori muscolari e articolari, offrendo un generale benessere del sonno che, ovviamente, i modelli che costano molto meno non possono assicurare. Il nostro consiglio è quello di evitare i modelli troppo economici, soprattutto se dovete scegliere il materasso su cui dormire quotidianamente: bisogna ricordare che con i materassi più alto è l’investimento iniziale, migliore è la qualità del prodotto, che più lentamente si deformarmerà o danneggerà con l’usura.

Dove comprare il materasso?

Per l’acquisto di un nuovo materasso abbiamo a disposizione svariati canali. Dai negozi specializzati in materassi, siano essi monomarca o multimarca: qui avremo modo di provare svariati modelli e farci consigliare da personale esperto. Negozi di mobili. Vi sono poi i canali virtuali (internet), alcune marche addirittura commercializzano i propri materassi esclusivamente attraverso negozi virtuali, una scelta solitamente accompagnata da politiche di reso e rimborso piuttosto vantaggiose per l’acquirente.

Quale materasso per il mal di schiena?

Il mal di schiena può avere davvero tante origini, pertanto chi soffrisse di mal di schiena cronico dovrebbe chiedere consiglio in primo luogo al proprio medico curante, che saprà suggerire un tipo di materasso adatto ad alleviare il problema. Solitamente vengono raccomandati i materassi cosiddetti “ortopedici“, a zone dalla diversa portanza e realizzati perlopiù in lattice e/o memory foam.

Quale materasso per una rete a molle?

La regola generale per abbinare materassi e reti è quella della compensazione: materassi duri richiedono reti flessibili, mentre materassi morbidi richiedono reti dure.

Quale materasso per una rete in doghe?

Vale la stessa regola della compensazione di cui sopra: rete più rigida per materassi morbidi, più flessibile per materassi più rigidi.

Come pulire il materasso?

Con il tempo, il materasso può macchiarsi: sia che dobbiate fare i conti con i classici aloni giallastri lasciati dal sudore, sia che vi siate accorti che sul vostro materasso si è formata la muffa, i vostri alleati per una pulizia profonda sono:

  • L’aspirapolvere;
  • Il bicarbonato di sodio;
  • La candeggina;
  • Un pulitore a vapore.

Oltre naturalmente alla lavatrice o alla lavanderia per la pulizia del rivestimento esterno.

Quanto dura un materasso?

La durata della vita di un materasso dipende sì dai materiali che lo compongono, ma non esattamente nel senso che vi siano materiali più o meno durevoli (sebbene leggere differenze vi siano): fintanto che i materiali sono di buona qualità, e se non trascuriamo la manutenzione del materasso, questo durerà molto a lungo, indipendentemente dai materiali compositivi.
La vita di un materasso arriva però al massimo a 10 anni, soglia oltre la quale, anche avendone avuto ottima cura, le molle perdono elasticità, i polimeri del lattice si disgregano, la schiuma si deforma ecc.

Dove buttare il materasso?

Il materasso vecchio costituisce un rifiuto ingombrante “straordinario”, cioè diverso dall’immondizia “regolare” che ogni casa produce quotidianamente e che viene raccolta con il servizio organizzato da ciascun comune. Dove si butta allora il materasso? Diciamo subito che abbandonarlo in campagna o a bordo strada non è assolutamente vietato! Le opzioni sono diverse:

  • Raccolta gratuita: alcuni comuni organizzano un servizio di raccolta gratuita dei rifiuti ingombranti. Se questo è attivo nel vostro comune di residenza, potrete concordare un appuntamento per il prelievo del materasso;
  • Conferimento in isola ecologica: i rifiuti ingombranti possono essere portati in una cosiddetta “isola ecologica”. Queste sono disponibili in quasi tutti i centri urbani, anche di dimensioni medie o medio-piccole. Il conferimento è gratuito;
  • Donazione: se il materasso vecchio fosse ancora in condizioni accettabili, buttarlo sarebbe uno spreco. Consigliamo di contattare associazioni benefiche che possano trarne vantaggio, quali case protette, dormitori pubblici ecc.